Andrea Viviani, Lost In Ceramics


Lungo il percorso della storica Rocca Flea, oggi sede del Museo Civico di Gualto Tadino, sono abilmente collocate le sculture di Andrea Viviani che compongono la mostra “Lost in Ceramics”, a cura di Cesare Biasini Selvaggi. Privilegiando punti di snodo e prospettive giocose, le opere invadono lo spazio liberando le proprie forme e colori e donano un pizzico di imprevidibilità utile a spezzare il rigore della visita. Il materiale privilegiato dall’artista è la ceramica che appare come tributo alla tradizione della maiolica gualdese che troviamo esposta nello stesso Museo. Quella di Viviani è però una ceramica “viva”, che celebra un’attenzione alla natura e ai suoi ritmi instabili. Una riflessione che accompagna l’artista da molto tempo e che si basa sull’osservazione e sull’intuizione dei molteplici aspetti caratteristici di svariati ambienti. Suggestioni che si mescolano a un’antica arte riletta in chiave contemporanea, ma che ancora trasmette l’importanza di tutti i processi che stratificano le cangianti sculture. Si percepisce ad esempio nei numerosi totem smaltati che sembrano essere animati da materiali preziosi, in cui l’accumulo verticale di forme eterogenee porta la luce a reagire esaltandone la dinamicità. Ancora nelle forme antropomorfe fatte di smalti in riduzione e al selenio, adagiate in un apposito e imponente letto di vetro, che richiamano coralli o forse stilizzati corpi umani intrecciati in un abbraccio.